M. Czubek-Grassi-50

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Centre de recherches en histoire et épistémologie comparée de la linguistique d'Europe centrale et orientale (CRECLECO) / Université de Lausanne // Научно-исследовательский центр по истории и сравнительной эпистемологии языкознания центральной и восточной Европы

-- M. Czubek-Grassi: La glottologia russa moderna. (Jerzy Kuryłowicz: Językoznawstwo rosyjskie ostatniej doby. Język Polski, XXVII, Gennaio-Febbraio 1947), Atti del sodalizio glottologico milanese, Milano, 1950, p. 29-30.

 

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        La glottologia russa moderna si riallaccia generalmente alla dottrina del Marr (morto nel 1934), la cui eredità glottologica si chiama il «marrismo». Il Marr fu un eminente conoscitore delle lingue caucasiche, da lui chiamate lingue “giapetiche”. Egli sosteneva che la base linguistica preindeuropea nel Bacino Mediterraneo era affine al gruppo “giapetico”, cioè caucasico. Ma, partendo da tale teoria, forse non errata nell’essenza, il Marr giunse a escogitare molte etimologie addirittura assurde. Sembra che egli stesso se ne sia accorto: infatti, in seguito, spostò il problema sul piano della glottologia generale.
        Secondo il Marr l’importanza delle lingue “ giapetiche ” sarebbe data dal fatto che esse rappresenterebbero una fase più antica dello sviluppo linguistico rispetto a quella rappresentata dalle lingue indeuropee. Marr creò la cosiddetta teoria degli “stadi”, cioè dei gradi di sviluppo, attraverso i quali tutte le lingue devono passare in seguito alle trasformazioni strutturali delle rispettive società. Così egli passò alla glottogonia, che fu poi approfondita dai suoi discepoli. Costoro svilupparono anche la teoria degli stadi, poggiandola su basi ideologiche marxistiche.
        Secondo Marx ed Engels e anche secondo Marr, la lingua è una sovrastruttura ideologica condizionata dai rapporti fisico-materiali fra gli uomini. Kacnel’son, discepolo di Meščaninov (questi, a sua volta, allievo di Marr), aggiunge: «Tale definizione non fa, naturalmente, derivare i fatti linguistici direttamente dalle cause economiche. Bisogna prendere in considerazione tutto il complesso di condizioni e di influenze che determina lo sviluppo della lingua e solo in ultima analisi si giunge alle fonti materiali della storia sociale ». Quanto al vocabolario, la scuola di Marr afferma che esso «realizza una tendenza a un concetto cosciente dei singoli oggetti, qualità, fenomeni, avvenimenti, che esiste nella lingua e nel pensiero; la grammatica nasce dai rapporti che connettono fra di essi gli oggetti, i
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fenomeni, ecc.». La lingua, originariamente legata al fatto sociale fondamentale, cioè al lavoro, con lo sviluppo della vita sociale si trasforma in sovrastruttura ideologica.
        La scuola di Marr distingue tre stadi progressivi di sviluppo della lingua: 1) lo stadio totemico, 2) lo stadio mitologico e 3) lo stadio concettuale. Il primo stadio è caratterizzato dall’identità: parola = proposizione, con la mancanza delle varie parti del discorso. Il secondo stadio possiede la proposizione con due diversi soggetti (agens e patiens) ; esiste la distinzione nomen - verbum ma manca la diatesi. Manca l’attributo e l’oggetto. V’è l’aggettivo possessivo vicino e lontano; vi sono gli aspetti dell’azione, mancano invece i tempi; c’è il tempo passato “fuori di vista”. Nel terzo stadio, v’è la proposizione con un solo soggetto (nominativo), si ha la diatesi (attivo, passivo e medio), vi sono gli aggettivi, l’oggetto, il participio e l’infinito. In questo schema è evidente l’influenza di Hegel: ciò che è fondamentale e generale, è considerato più antico; il particolare è considerato più recente.
        La distinzione di due gradi di possesso è considerata dalla scuola di Marr come caratteristica del secondo stadio. La stessa caratteristica, però, si rinnova continuamente nelle lingue moderne dei popoli con una civiltà molto progredita (per es. l’inglese richiede l’aggettivo possessivo con gli oggetti vicini all’uomo e con le parti del corpo). Il tempo passato “fuori di vista” esiste nelle lingue che, secondo i marristi, hanno raggiunto il terzo stadio (es., il bulgaro). Lo stadio primo sembra ipotetico.
        Se può considerarsi un errore di metodo quello di spiegare i fenomeni linguistici in dipendenza dai fatti sociali, bisogna tuttavia riconoscere due pregi alla glottologia russa moderna. I discepoli del Marr e specialmente Meščaninov, ancora vivente, si sono occupati della così detta “costruzione ergativa”, persuadendo gli scienziati a uno studio più approfondito dei tipi morfologici delle lingue; inoltre Meščaninov, nelle sue opere, ha seguito una nuova via, partendo dal concetto della proposizione come fenomeno fondamentale, dal quale fa derivare le funzioni sintattiche, le parti del discorso e la morfologia.
        Quanto alla teoria marrista degli stadi, gioverà ricordare che essa fu sottoposta a un serio esame critico dal Kuryłowicz già nel 1946, in un articolo pubblicato negli Annali dell’Accademia di Mosca.

         La seduta è tolta alle ore 18.